martedì 22 luglio 2014

Riqualificare è meglio che costruire

Il cemento

Sacchi di cemento Portland, base di tutti i tipi di cemento

L'Italia è il primo produttore europeo di cemento, il che ci fa capire già qualcosa della situazione.
Noi concepiamo l'edilizia semplicemente come costruire qualcosa di nuovo, in realtà ci sbagliamo di grosso!
Bisogna liberarsi di questo concetto assolutamente, proprio ora che c'è la crisi più che mai, perché il mercato della ristrutturazione o anche della riqualificazione è un mercato ben più grande e con potenzialità anche maggiori. Un edificio costruito con il calcestruzzo armato ha bisogno di manutenzione circa 50 anni dopo la sua costruzione, poiché comincia a deperire. Agendo già con questo tipo di concetto andiamo ad addentrarci all'interno di un mercato specializzato. Vi basti pensare che il non ragionare con questa mentalità ha fatto si, da sempre, che avvenissero crolli di abitazioni, palazzine in tutta Italia con conseguenze anche molto gravi. Oltretutto il cemento, che poi diviene calcestruzzo armato è un materiale che non si può recuperare, come l'acciaio, quindi non possiamo semplicemente sostituirlo o quando lo dismettiamo riutilizzare il materiale, bisogna quindi agire anche con l'idea che la sua manutenzione è anche un bene ambientale.

Dopodiché c'è il concetto anche di riqualificazione.


La ristrutturazione è un lavoro!
Con tutti gli edifici costruiti tra dopoguerra, boom economico e in generale fino alla fine degli anno '90, ci sono milioni di edifici e abitazioni che necessitano, o necessiterebbero, di un intervento atto a portare la sua classe energetica ad un livello accettabile per non essere almeno poco inquinante (portarla ad inquinamento 0 sarebbe il massimo). Questo tipo di mercato delle "piccole opere", come viene chiamato, in realtà è molto prolifico sia a livello di un privato sia  a livello nazionale.
Il fatto che durante la crisi fosse l'unico mercato edile ancora attivo (anzi ci furono aumenti dato che tante persone vendevano le seconde o terze case da sistemare) ha fatto capire già qualcosa allo stato, il quale ha istituito degli incentivi statali per chi si ristrutturava la casa, riaccendendo i prestiti bancari. Quindi anche il dover ristrutturare una casa è un ottimo mercato che fornisce già ora un gran numero di lavoro.

Si può fare di meglio


Ma non è ancora abbastanza perché questo tipo di incentivo può essere ancora migliorato ma soprattutto si potrebbe benissimo cominciare a farlo anche a livello di immobili pubblici, dalle case popolari agli uffici delle varie amministrazioni di tutto il paese. Va sempre ricordato che c'è il pericolo di infiltrazioni mafiose!
Se si volesse far ripartire l'economia edile veramente, bisognerebbe investire proprio su questo perché ci siamo stancati di dover continuare a costruire e costruire. Per quanto in passato ce ne fosse bisogno davvero, abbiamo forse anche un po' esagerato, poiché abbiamo devastato numerosi ambienti e paesaggi. Figuratevi che una volta non si costruivano edifici sopra gli 7/8 piani per non dover incorrere in tasse maggiori e forse se non avessimo dato questo tipo blocchi fin da subito avremmo cominciato a sviluppare anni fa edifici in altezza, togliendo il bisogno di espanderci sulle superfici.
Dopodiché la riqualificazione va attuata anche sulla questione del verde pubblico. Avendo asfaltato e cementificato tutto il tempo abbiamo cancellato molto dell'ambiente, invece ora dobbiamo reinserirlo tramite dei piani ecologici.
In tutto questo discorso se lo stato promuovesse questo tipo di idee, si verrebbero a creare numerosissime possibilità di lavoro, il che accrescerebbe il PIL e ci permetterebbe una crescita graduale e anche un abbellimento delle nostre città, magari con la possibilità di creare grandi parchi e/o giardini che di sicuro aiuterebbero anche l'accrescimento del turismo.
La "piccola edilizia" e la riqualificazione può essere una delle nostre soluzioni e dobbiamo farlo capire.
Sarebbe sicuramente più bello e salutare inserire del verde in più.

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