martedì 29 luglio 2014

L'insulsa politica italiana del restauro.

Dobbiamo svegliarci!


Il castello di Santa Caterina a Favignana...
Voglio dedicare un'altro articolo del blog alla nostra storia e ai nostri monumenti.
Siamo uno dei paesi con una maggiore concentrazione di edifici, monumenti storici al mondo. Interi centri urbani sono stati dichiarati protetti dall'Unesco! (Venezia e Mantova sono due esempi)
Basta camminare in tantissime città e paesi per vederli. Alcuni sono ancora utilizzati dalle pubbliche amministrazioni o da privati e quindi vengono mantenuti per un interesse pratico. Ma tutti quelli in rovina lasciati lì a morire?



La situazione


Molti sono semplicemente abbandonati.
Tutto ciò che è antico, da dopo la ricostruzione del Campanile di San Marco a Venezia nel 1912, secondo la politica italiana del restauro, e la carta prima di Atene e poi la carta del restauro di Venezia del 1964, non va più toccato, ma se viene fatto per necessità bisogna evidenziare la modifica, rovinando così l'estetica generale del monumento storico. Il motivo sarebbe quello di preservare quelle che sono le ferite e le cicatrici inferte dall'uomo e dal tempo nell'arco della sua "vita". Figuratevi che nel Pantheon non hanno mai provato a reinserire nemmeno dei metalli finto oro decorativi dopo che il papa dovette prenderli per farsi il trono d'oro!  Ci ritroviamo quindi tantissimi reperti storici che più che segnare ciò che erano epoche, famiglie aristocratiche o ricche e opere ecclesiastiche, sono li a segnare la loro rovina. I francesi, su questo tema da sempre avanti, capirono che per attivare il turismo storico, avrebbero dovuto far rinascere tutti questi edifici! Il risultato? Ha funzionato perfettamente e ogni anno migliaia di turisti visitano non solo Parigi per le sue bellezze, ma in tutta la Francia nonostante loro abbiano un numero di edifici storici inferiore al nostro. Il solito fallimento della politica italiana. Non riusciamo a pubblicizzare nemmeno quelli ancora in piedi, tipo la magnifica Reggia di Caserta.

Crollo della Reggia di Caserta


Dobbiamo salvare la nostra storia!


Non basterebbe fare altro che investirci. Non ci sono i fondi? Sono sicuro che ci sono, ma si può comunque chiedere la partecipazione dei privati, i quali inserendo i capitali, otterrebbero il rientro tramite la visita o addirittura la vendita degli stessi! Ci fanno credere che non ci sono soldi e tempo per queste cose, però per continuare a pagare i loro maxi stipendi, le pensioni d'oro, le auto blu e tutti i furti dei fondi ci sono!
Potere è volere, e qui in realtà ci sono i mezzi per poterlo fare. Noi siamo immersi fino al collo nella storia e nell'arte, ma ce ne freghiamo, noi italiani stessi ce ne freghiamo. La storia è qualcosa di fantastico da studiare, vedere e vivere. Il mio discorso non ha il fine di dire che dobbiamo vivere nel passato, ma invece proprio noi che siamo nel presente possiamo goderci la vista di edifici storici riportati in vita e magari il loro splendore! C'è bisogno di grandi fondamenta per un grande futuro!



La Fenice

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