giovedì 17 luglio 2014

Il fallimento dei nostri sindacati

Tra i tanti problemi che abbiamo nel nostro paese, uno di questi ritengo essere la gestione dei sindacati.
Sarà che non mi identifico nelle ideologie di destra e sinistra, sarà che essendo una persona pragmatica certi temi credo non debbano essere di parte. A tal proposito la mia critica riguarda proprio questo.

I tre raccapriccianti segretari rispettivamente di Cisl - Uil - Cgil

Premessa veloce


La storia ci insegna che la sinistra, il comunismo, è nata nelle fabbriche e che negli anni a seguire le classi più abbienti vennero difese solo da persone appartenenti a questo pensiero. L'errore fu proprio qui. I governi e le classi dirigenti anziché tutelare e difendere queste persone, le sfruttavano e le tenevano in condizioni atroci. Mentre l'errore di chi veniva difeso fu proprio quello di illuddersi che potesse mai avvenire l'utopia comunista.
Dopo la caduta del regime fascista, tornarono più decisi che mai. Ancora una volta la classe politica ha permesso che la difesa del lavoratore diventasse un motivo e lavoro politico, anziché un lavoro razionale e apolitico.

Oggi


Immagine perfettamente riassuntiva della situazione
Oggi non sono altro che associazioni completamente corrotte, avide di potere e di denaro, le quali anziché ricordarsi che lavoro e lavoratore significano anche impresa e impresario, perpetrano battaglie inutili e dannose alla nostra economia. Non parlo di lottare per far si che una fabbrica italiana chiuda e vada all'estero (lotta in gran parte giusta ma complicata), ma parlo di quel concetto di difendere chiunque arrivi da loro dicendo di essere stato pagato in parte in nero (cosa che avrà sicuramente accettato felicemente), che l'impresario l'ha sfruttato ecc ecc, senza tener conto del fatto che potrebbe mentire (cosa vista troppe volte e troppo di frequente) e cominciare una causa fregandosene del fatto che se spenni l'azienda, togli il pane anche a tutti gli altri dipendenti! Con la crisi questo concetto è più forte che mai!
Poi capitano i casi durante i quali ti dicono che ti aiutano solo se ti tesseri nella loro associazione (mi è capitato). Poi ad altri alla quale è successo, si sono rivolti ad un'altra e si sono visti bloccati ogni tipo d'aiuto solo perché si erano già rivolti ad altri e non a loro per primi. Una vergogna!

La soluzione?


Stabilire un'associazione unica nazionale, in modo da generare una grande semplificazione. Definire nello statuto di quest'associazione che ogni tipo di ideologia politica o affiancamento a partiti, eventi o iniziative di quest'ultimi sia severamente vietata. Non avere un concetto di tesseramento ma di ricerca fondi tramite attività, fondi statali e donazioni. Avere il principio di aiuto per chiunque ne abbia bisogno ma di scelta di avviare cause legali solo dopo profondi accertamenti, in modo da non avviare cause, magari pure fasulle, e non far spendere denaro sia allo stato sia alle imprese. Se poi si rivela essere vero è giusto che vada pagato pegno!


La Fenice

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