Il cemento
Sacchi di cemento Portland, base di tutti i tipi di cemento |
L'Italia è
il primo produttore europeo di cemento, il che ci fa capire già qualcosa della
situazione.
Noi
concepiamo l'edilizia semplicemente come costruire qualcosa di nuovo, in realtà
ci sbagliamo di grosso!
Bisogna
liberarsi di questo concetto assolutamente, proprio ora che c'è la crisi più
che mai, perché il mercato della ristrutturazione o anche della
riqualificazione è un mercato ben più grande e con potenzialità anche maggiori.
Un edificio costruito con il calcestruzzo armato ha bisogno di manutenzione
circa 50 anni dopo la sua costruzione, poiché comincia a deperire. Agendo già
con questo tipo di concetto andiamo ad addentrarci all'interno di un mercato
specializzato. Vi basti pensare che il non ragionare con questa mentalità ha
fatto si, da sempre, che avvenissero crolli di abitazioni, palazzine in tutta
Italia con conseguenze anche molto gravi. Oltretutto il cemento, che poi
diviene calcestruzzo armato è un materiale che non si può recuperare, come
l'acciaio, quindi non possiamo semplicemente sostituirlo o quando lo
dismettiamo riutilizzare il materiale, bisogna quindi agire anche con l'idea
che la sua manutenzione è anche un bene ambientale.
Dopodiché c'è il concetto anche di riqualificazione.
La ristrutturazione è un lavoro! |
Con tutti
gli edifici costruiti tra dopoguerra, boom economico e in generale fino alla
fine degli anno '90, ci sono milioni di edifici e abitazioni che necessitano, o
necessiterebbero, di un intervento atto a portare la sua classe energetica ad
un livello accettabile per non essere almeno poco inquinante (portarla ad
inquinamento 0 sarebbe il massimo). Questo tipo di mercato delle "piccole
opere", come viene chiamato, in realtà è molto prolifico sia a livello di
un privato sia a livello nazionale.
Il fatto che
durante la crisi fosse l'unico mercato edile ancora attivo (anzi ci furono
aumenti dato che tante persone vendevano le seconde o terze case da sistemare)
ha fatto capire già qualcosa allo stato, il quale ha istituito degli incentivi
statali per chi si ristrutturava la casa, riaccendendo i prestiti bancari. Quindi
anche il dover ristrutturare una casa è un ottimo mercato che fornisce già ora
un gran numero di lavoro.
Si può fare di meglio
Ma non è
ancora abbastanza perché questo tipo di incentivo può essere ancora migliorato
ma soprattutto si potrebbe benissimo cominciare a farlo anche a livello di
immobili pubblici, dalle case popolari agli uffici delle varie amministrazioni
di tutto il paese. Va sempre ricordato che c'è il pericolo di infiltrazioni
mafiose!
Se si
volesse far ripartire l'economia edile veramente, bisognerebbe investire
proprio su questo perché ci siamo stancati di dover continuare a costruire e
costruire. Per quanto in passato ce ne fosse bisogno davvero, abbiamo forse
anche un po' esagerato, poiché abbiamo devastato numerosi ambienti
e paesaggi. Figuratevi che una volta non si costruivano edifici sopra gli 7/8
piani per non dover incorrere in tasse maggiori e forse se non avessimo dato
questo tipo blocchi fin da subito avremmo cominciato a sviluppare anni fa
edifici in altezza, togliendo il bisogno di espanderci sulle superfici.
Dopodiché la
riqualificazione va attuata anche sulla questione del verde pubblico. Avendo
asfaltato e cementificato tutto il tempo abbiamo cancellato molto dell'ambiente,
invece ora dobbiamo reinserirlo tramite dei piani ecologici.
In tutto
questo discorso se lo stato promuovesse questo tipo di idee, si verrebbero a
creare numerosissime possibilità di lavoro, il che accrescerebbe il PIL e ci
permetterebbe una crescita graduale e anche un abbellimento delle nostre città,
magari con la possibilità di creare grandi parchi e/o giardini che di sicuro
aiuterebbero anche l'accrescimento del turismo.
La "piccola edilizia" e la riqualificazione può
essere una delle nostre soluzioni e dobbiamo farlo capire.
Sarebbe sicuramente più bello e salutare inserire del verde in più. |
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